Condivido qui una video-intervista di James Baraz al ven. Bhikkhu Anālayo , trasmessa in occasione di un recente convegno a sostegno del progetto One Earth Sangha sui temi del cambiamento climatico, della crisi ecologica e di come possiamo rispondere con saggezza alla luce del Dharma.
L’intervista inizia al minuto 1:09:00 e termina a 1:44.23 del video qui sotto. Se avete modo e piacere di tradurne brani dall’inglese, a beneficio degli altri lettori del blog, postateli nell’area dei Commenti di questo articolo (e grazie mille!)
La premessa del ven. Anālayo nei primi minuti dell’intervista mi sembra particolarmente significativa: egli osserva che, essendosi formato come buddhista in Asia, in particolare nello Sri Lanka, non ha mai capito perché bisognerebbe scegliere fra impegno sociale e meditazione; lungi dal vederle come due attività incompatibili o difficili da coniugare (come avviene talvolta in occidente), le ritiene da sempre intimamente connesse:
La presenza mentale è qualcosa che mi rende più consapevole. Mi rende più consapevole di ciò che accade dentro, ma anche più consapevole di cosa accade fuori. E quando vedo che fuori c’è sofferenza, come posso chiudere gli occhi e dire ‘voi laggiù soffrite, io voglio meditare’?
Pur dando priorità alla pratica e dedicando molto tempo alla meditazione intensiva, prosegue, ricorda come il centro di ritiro in Kandy che gestiva era anche promotore di microinterventi a favore della popolazione rurale e degli indigenti. Ogni volta che andava in Germania, racconta, tornava con una valigia di occhiali da vista dismessi che aveva raccolto e che adattavano, per poi distribuirli a chi ne aveva bisogno.
Un altro spunto importante, a mio avviso, è dove Anālayo osserva che il dolore e la rabbia che bloccano la retta comprensione e azione nel mondo sono frutto di percezioni non utili, come la romanticizzazione della natura (il concetto stesso di ‘Madre Terra’ come un vivente generoso che patisce le conseguenze dei nostri errori porta a un’antropomorfizzazione che richiama emozioni angoscianti).
Questa intervista è un grande incoraggiamento a crescere, su tutti i piani, ad aprire gli occhi e agire dove e come possiamo, anche con forza, per il nostro pianeta e il futuro dell’umanità, ma ben consapevoli della qualità delle nostre intenzioni e sulla base di lucide e realistiche percezioni.
PER INFORMARSI links utili sulla crisi climatica ed ecologica
Fridays for Future Italia Extinction Rebellion Italia
Rapporto Speciale IPCC sui Cambiamenti Climatici, Desertificazione, Degrado del suolo, Gestione Sostenibile del territorio, Sicurezza Alimentare e Flussi dei Gas ad Effetto Serra negli Ecosistemi Terrestri
Clima emergenza-mondiale. Sole24 Ore
Aggiungo un articolo apparso su Il Manifesto di oggi sulla recente emergenza acqua alta in Venezia: aumentano-le-calamita-non-sono-piu-naturali
Su questo tema vorrei segnalare anche un interessante webinar a cui mi ero iscritta a settembre, dal titolo “Dharma Impegnato: rispondere con consapevolezza alla sofferenza e all’ingiustizia” organizzato dal Centro Avalokita, che fa riferimento agli insegnamenti di Tich Nhat Han. La registrazione si può ascoltare qui:https://youtu.be/sjHQ-l8c1GE.
A questo link:
http://www.avalokita.it/riassunto-del-webinar-di-kaira-jewel-lingo-di-domenica-22-settembre-2019-una-risposta-spirituale-alla-crisi-climatica/
si possono poi trovare altri video e molto altro materiale che dimostra quanto impegno sociale sia diffuso tra le persone che praticano il Dharrma.
Trovo assolutamente vero ciò che afferma Analayo, la presenza mentale e la consapevolezza della sofferenza non possono che motivare ad un vero impegno nella società, nei limiti di quanto è possibile realmente fare. Ma penso anche che questo richieda molta compassione ed equanimità.
Grazie Letizia. Purtroppo con l’inglese parlato faccio molta fatica, ma chiederò aiuto a mia figlia, perchè già sono stato toccato dalle sue parole – da te tradotte in questo articolo – circa il falso problema di meditare ed essere anche socialmente attivo.
Grazie Letizia. Purtroppo con l’inglese parlato faccio molta fatica, ma chiederò aiuto a mia figlia. In ogni caso sono già molto toccato dalle parole del Ven. Analayo – da te tradotte in questo articolo – circa il falso problema di meditare ed essere anche socialmente attivo.
Ottimo Paolo, così puoi condividerlo con tua figlia con la scusa dell’inglese… comunque è breve e piuttosto semplice nei contenuti quando uno sa di che si tratta