iscrizioni aperte per il ritiro 1 – 5 giugno Info qui
Questo intensivo è parte del Laboratorio di meditazione iniziato il 19 aprile vedi qui
un periodo di ritiro è sempre di beneficio, anche se per un giorno o pochi giorni. Non è necessario avere condizioni ‘perfette’, basta il desiderio di prendere dello spazio e tempo per lasciar respirare la mente e il corpo, rallentare, sentire e ascoltare in profondità la propria esperienza coltivando saggezza e compassione
è opportuno che i partecipanti abbiano dimestichezza con l’approccio delineato qui e si preparino al ritiro applicando le istruzioni nella seduta quotidiana: per i testi di base vedi Lab online 2021 per meditazioni guidate sulle quattro quartine di ānāpānasati vedi AUDIO Tossignano 2020 e AUDIO Valeggio 2021
Sessioni del martedì (iscrizioni chiuse)
Le meditazioni guidate e la discussione di norma non vengono registrate. Per scaricare le registrazioni delle riflessioni e spunti di pratica vedi qui
Per iscriverti all’intensivo compila attentamente il modulo qui sotto ENTRO IL 25 MAGGIO
Il programma presuppone che i partecipanti conoscano almeno un po’ questo approccio alla pratica di Ānāpānasati e stiano applicando le istruzioni nella seduta quotidiana. Indica se hai partecipato almeno a uno dei seguenti: Il respiro è il luogo dell’unione (sessioni del martedì); Lab online Ānāpānasati; Lab online i 4 satipaṭṭhāna; ritiro Ānāpānasati Tossignano agosto 2020 o Ritiro a Valeggio agosto 2021.
Se l’invio è andato a buon fine comparirà un messaggio su questa pagina. La conferma con le info per partecipare verranno spedite alla lista degli iscritti intorno al 25 maggio.
Comunque personalmente voto a favore della registrazione della prima parte degli incontri, le meditazioni guidate. È vero che ce ne sono già molte a disposizione in giro per il blog, ma sono sempre diverse, piene di spunti di sfumature, accenti e contrappunti. Voto si! 🙂
Ah, ma non c’era un voto su questo …. ma se qualcuno obiettava alla registrazione della discussione con i partecipanti… Stavolta ho postato l’audio delle D&R
Arrivederci e buona pratica (consultate il calendario degli incontri)
Vorrei anche pregare i partecipanti, nel momento in cui si connettono a Zoom per la meditazione o il discorso ( o la discussione), di mantenere le condizioni di silenzio, di raccoglimento e di rispetto che terrebbero (auspicabilmente) in una sala di meditazione. Se ritenete che non vi siano le condizioni in casa, o avete altre cose da fare o a cui pensare, potete liberamente lasciare la riunione.
Carissima nella meditazione..
Sento il corpo
Riconosco piacevole spiacevole neutro
Analizzo se sono presenti impedimenti
..tutto ciò è quello che tu chiami Google maps?
Arrivare alla contemplazione cosa significa…
Dopo la aver analizzato i vari punti stare solo con il respiro?
Grazie!!!!
Buona sera.
Come dicevo ieri, l’esperienza della meditazione formale è generalmente piacevole, anche se gli effetti tendono a sfumare man mano che si svolge la giornata. Inoltre, se da una parte la pratica sembra ridurre la durata delle sensazioni spiacevoli della vita (rabbia e paure), dall’altra queste ultime appaiono molto intense e lasciano un forte senso di frustrazione (evidentemente a fronte di maggiori aspettative di pace). In genere leggo che le sensazioni vanno osservate, ma soprattutto con le paure (fobie specifiche e sensazioni di pericolo infondate) non è facile. Qualche suggerimento per colmare il gap tra la pace della meditazione formale e le questioni irrisolte di vecchia data ? Grazie.
Certo Gianni, fobie e sensazioni di pericolo non sono facili da osservare e, soprattutto quando persistono da molto tempo, è necessario non sottovalutare il disagio che arrecano o sottoporsi a inutili frustrazioni cercando di controllarle con la meditazione.
In questo modo uno si scoraggia e perde fiducia in se stesso/a e nella meditazione, quando in realtà potrebbe affrontarle molto meglio con l’aiuto adeguato, cioè nel contesto di un lavoro psicologico con uno psicoterapeuta esperto (o comunque sondare meglio il contesto, a volte ci sono condizioni fisiologiche o relazionali che andrebbero meglio indagate e dove è sconsigliabile l’improvvisazione).
Vi sono attualmente diversi approcci specifici anche nella terapia breve, al livello privato come pure nei servizi pubblici. E’ possibile anche che alcune esperienze più marcate di ansia, depressione o irritabilità emergano nel caso di eventi socialmente stressanti (come la pandemia e la guerra) e anche in questo caso sono messe in atto diverse iniziative specifiche per supportare psicologicamente le persone.
Questo principio è simile a quello che illustravo per il dolore fisico nella meditazione seduta, o la difficoltà a percepire il respiro. L’attività motoria regolare, o altre forme di educazione fisica, ginnastica posturale, riabilitazione specifica, o lavoro corporeo ed energetico come chi gong e tai chi, sono gli strumenti più validi per garantire una postura corretta, minore tensione, migliore propriocezione, ecc.
In questo modo, la pratica di anapanasati (o satipatthana in generale) può essere poi affrontata con minor stress e soprattutto con la motivazione adeguata.
In oltre quarant’anni di pratica buddhista e frequentazione di gruppi, centri di Dharma ecc., e nella mia esperienza di insegnante, ho riscontrato che spesso le persone ‘caricano’ la meditazione o la ‘pratica’ di una serie di aspettative che sono troppo onerose per se stessi, talvolta nella convinzione di non poter o dover apportare nessun cambiamento alla propria vita quotidiana o al modo di prendersi cura di se stessi.
La resistenza a chiedere aiuto psicologico o talvolta perfino medico quando occorre (o cercare surrogati scientificamente poco fondati), quasi fosse un’ammissione di debolezza, o la riluttanza a dedicarsi ad attività rigeneranti, è una delle cause più importanti, a mio parere, di frustrazione o motivazione non corretta nella pratica meditativa.
Detto ciò, se c’è un gap apprezzabile fra pratica formale e quotidianità, occorre esaminare bene come ci si prende cura di se e degli altri nella quotidianità, e come si pratica la meditazione.
Naturalmente, ho usato la tua domanda per considerazioni generali, che sono importanti per tutti, a mio avviso.
Sulle pratiche di presenza mentale nella vita quotidiana chiedo poi a voi partecipanti di intervenire, se volete, secondo quello che avete compreso dell’addestramento graduale nel buddhismo antico.
Buona sera! In fondo a questa pagina trovate il link per la registrazione (parziale) delle sessioni del martedì.
Usate l’area dei commenti per condividere riflessioni e domande (barrate la casella notificami nuovi commenti per essere avvisati quando qualcuno risponde o pubblilca un commento)
Con metta, buona pratica di anapanasati!