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Il blog di Letizia Baglioni

Archivi tag: Bhikkhu Analayo

Clima: meditare e agire

14 giovedì Nov 2019

Posted by Letizia Baglioni in Senza categoria

≈ 4 commenti

Tag

Bhikkhu Analayo, cambiamento climatico, meditazione e impegno sociale, Venezia

Condivido qui una video-intervista di James Baraz al ven. Bhikkhu Anālayo , trasmessa in occasione di un recente convegno a sostegno del progetto One Earth Sangha sui temi del cambiamento climatico, della crisi ecologica e di come possiamo rispondere con saggezza alla luce del Dharma.

L’intervista inizia al minuto 1:09:00 e termina a 1:44.23 del video qui sotto. Se avete modo e piacere di tradurne brani dall’inglese, a beneficio degli altri lettori del blog, postateli nell’area dei Commenti di questo articolo (e grazie mille!)

La premessa del ven. Anālayo nei primi minuti dell’intervista mi sembra particolarmente significativa: egli osserva che, essendosi formato come buddhista in Asia, in particolare nello Sri Lanka, non ha mai capito perché bisognerebbe scegliere fra impegno sociale e meditazione; lungi dal vederle come due attività incompatibili o difficili da coniugare (come avviene talvolta in occidente), le ritiene da sempre intimamente connesse:

La presenza mentale è qualcosa che mi rende più consapevole. Mi rende più consapevole di ciò che accade dentro, ma anche più consapevole di cosa accade fuori. E quando vedo che fuori c’è sofferenza, come posso chiudere gli occhi e dire ‘voi laggiù soffrite, io voglio meditare’?

Pur dando priorità alla pratica e dedicando molto tempo alla meditazione intensiva, prosegue, ricorda come il centro di ritiro in Kandy che gestiva era anche promotore di microinterventi a favore della popolazione rurale e degli indigenti. Ogni volta che andava in Germania, racconta, tornava con una valigia di occhiali da vista dismessi che aveva raccolto e che adattavano, per poi distribuirli a chi ne aveva bisogno.

Un altro spunto importante, a mio avviso, è dove Anālayo osserva che il dolore e la rabbia che bloccano la retta comprensione e azione nel mondo sono frutto di percezioni non utili, come la romanticizzazione della natura (il concetto stesso di ‘Madre Terra’ come un vivente generoso che patisce le conseguenze dei nostri errori porta a un’antropomorfizzazione che richiama emozioni angoscianti).

Questa intervista è un grande incoraggiamento a crescere, su tutti i piani, ad aprire gli occhi e agire dove e come possiamo, anche con forza, per il nostro pianeta e il futuro dell’umanità, ma ben consapevoli della qualità delle nostre intenzioni e sulla base di lucide e realistiche percezioni.

PER INFORMARSI links utili sulla crisi climatica ed ecologica

Fridays for Future Italia     Extinction Rebellion Italia

Rapporto Speciale IPCC  sui Cambiamenti Climatici, Desertificazione, Degrado del suolo, Gestione Sostenibile del territorio, Sicurezza Alimentare e Flussi dei Gas ad Effetto Serra negli Ecosistemi Terrestri

Clima emergenza-mondiale. Sole24 Ore

Aggiungo un articolo apparso su Il Manifesto di oggi sulla recente emergenza acqua alta in Venezia:  aumentano-le-calamita-non-sono-piu-naturali

Aggiornamenti

03 lunedì Dic 2018

Posted by Letizia Baglioni in Aggiornamenti

≈ 5 commenti

Tag

Bhikkhu Analayo, Buddhismo delle origini, satipatthana

La molto attesa traduzione italiana del saggio Satipaṭṭhāna, the Direct Path to Realization, del ven. Bhikkhu Anālayo, è appena stata pubblicata dalle Edizioni Santacittārāma, per ora solo in formato digitale. Il pdf si può scaricare  QUI

satipatthana_ebook

SATIPAṬṬHĀNA il cammino diretto

L’edizione cartacea verrà stampata nel prossimo futuro a cura del Monastero Buddhista Santacittārāma, che la renderà disponibile per la distribuzione gratuita. Siamo grati a loro di questa iniziativa, e alla ven. Bhikkhunī Dhammadinnā per aver curato la pubblicazione seguendola lungo un cammino editoriale non proprio ‘diretto’.

Con l’occasione, ho rivisto la sezione LINK di questo blog riorganizzando i collegamenti alle Lectures e alle Meditazioni guidate del ven. Anālayo (in inglese e tedesco). Spero che anche i praticanti italiani che masticano poco l’inglese possano trarre beneficio dalla chiarezza, completezza e affidabilità dell’approccio dell’Autore agli insegnamenti originari; in particolare, le meditazioni satipaṭṭhāna in formato audio sono piuttosto lineari, e con l’ausilio del nuovo libro in italiano (organizzato chiaramente in capitoli e sezioni) la lingua non dovrebbe essere un grosso scoglio.

Non mi resta che augurare a tutti un buonissimo Natale e un sereno e proficuo anno nuovo. 

Aggiornamenti

25 domenica Gen 2015

Posted by Letizia Baglioni in Aggiornamenti

≈ Commenti disabilitati su Aggiornamenti

Tag

Bhante Sujato, Bhikkhu Analayo, Buddhismo delle origini, Etica buddhista, giorno della memoria, karma e rinascita, retta parola

Di quando in quando scriverò un post miscellaneo come questo per rispondere a qualche richiesta di informazione, per segnalare contenuti interessanti, o iniziative in corso che riguardano i lettori di questo blog …  

P1050075INNANZITUTTO: a seguito del Ritiro urbano di Torino conclusosi la settimana scorsa si è aperta, timidamente, una conversazione sui temi del Linguaggio etico (Sammā vāca o retta parola, in termini tecnici buddhisti) alla quale siete invitati a partecipare se avete domande, riflessioni o esperienze circa questo aspetto dell’ottuplice sentiero del Buddha, o per segnalare contenuti e idee interessanti sui temi connessi dell’etica del linguaggio e della comunicazione. E, naturalmente, anche se avete partecipato al ritiro e volete condividere qualche pensiero in merito.

È APPENA INIZIATO il laboratorio a Venezia Mestre sullo stesso argomento, quindi potete ascoltare gli audio dei seminari, scaricare i testi e seguire o iniziare la discussione sia qui che qui. Ricordate che per ricevere avviso di un commento (o risposta se avete postato un commento o domanda) dovete iscrivervi al blog o abbonarvi a un singolo articolo tramite i feed (a sinistra) e barrare le caselle ‘Notifica’  quando inserite un commento…

IN TEMA dI ETICA BUDDHISTA ma espandendo l’ambito teorico-dottrinale della riflessione, segnalo a chi legge l’inglese un ciclo di conferenze su karma e rinascita nel buddhismo delle origini  tenuto in Australia da Bhante Sujato e Ajahn Brahmali ma seguibile online http://discourse.suttacentral.net/t/course-outline-and-reading-buddhist-library/67/1 Il primo workshop in particolare (Myth Busting) è dedicato ad affrontare e sfatare alcuni miti e fraintendimenti su questi controversi insegnamenti del Buddha, che si sono evoluti (o involuti?) in varie direzioni talvolta in contrasto con il pensiero elaborato all’interno della primitiva comunità di Gotama. E questo vale anche per la scuola theravada, a volte erroneamente confusa con il buddhismo delle origini tout-court. Se avete poco tempo per leggere vi consiglio fra l’abbondante materiale messo generosamente a disposizione l’intervista al filologo R. Gombrich e il testo di Bhante Dhammika http://www.bhantedhammika.net/what-exactly-is-kamma che espone chiaramente (cosa rara) come e perché certe idee e atteggiamenti culturali diffusi nelle tradizioni e società buddhiste non siano da accettare acriticamente come “parola del Buddha”. Indifferenza al male, acquiescenza al potere e all’autorità, fatalismo, superstizione, immobilismo sociale, razionalizzazione di impulsi autodistruttivi o di vendetta, sono solo alcuni degli esiti della semplificazione di concetti complessi. Quindi preziosa è la selezione bibliografica di sutta sul kamma contenuta nel profilo del corso, con il link alla traduzione integrale dei discorsi in inglese. Per il concetto di Early Buddhism e le pubblicazioni di Sujato rimando al sito http://santifm.org/santipada/  Prometto un post sull’argomento, in un futuro non troppo lontano! 

021220

Bhante Sujato

Come sempre, a mio avviso l’utilità dello studio testuale e del dibattito (se seguite la discussione su SuttaCentral troverete commenti di tutti i tipi, buona scuola per l’equanimità!) non sta nel cercare rifugio in opinioni più o meno moderniste o tradizionaliste, ma nell’aiutarci a riflettere su quali opinioni animano la nostra pratica e il nostro modo di vivere, e rivedere o ampliare il raggio della nostra comprensione, invece di aderire passivamente a ciò che una certa tradizione o maestro propongono.  Comunque, sappiatemi dire….

INFINE… Per chi fosse sconcertato dal collegamento necessario fra il concetto di kamma e la rinascita nel senso di vite altre su cui insiste il corso australiano, e desiderasse un approccio più “qui e ora” agli insegnamenti del Buddha sul kamma consiglio vivamente il classico Good, Evil and Beyond di P. A. Payutto che si può scaricare qui  nonché il molto moderno e psicologicamente orientato Kamma and the end of kamma di Ajahn Sucitto qui  Il rapporto fra etica e liberazione è importante per un’appropriata comprensione della pratica del Dhamma, perché come diceva Ajahn Chah, la consapevolezza e la comprensione ci consentono di non essere né al di sotto, né al di sopra del bene e del male…

SI AVVICINA il Giorno della memoria, 27 gennaio e vi segnalo la programmazione dal sito di radio3 in particolare il Progetto Treno della Memoria 2015 che porterà 600 ragazzi delle scuole toscane, insieme a studenti universitari, sopravvissuti dei campi di sterminio nazisti, insegnanti, giornalisti, storici, ad Auschwitz-Birkenau per realizzare una serie di video documentari e soprattutto incontrare e ascoltare testimonianze sulla Shoah. Oggi riconosciamo che la capacità o l’incapacità di ogni singolo individuo di pensare e scegliere eticamente e liberamente ha determinato il corso della storia, ha pesato drammaticamente, inesorabilmente, sulle vite di milioni di persone. Ma allora, quanti sentivano che la propria indifferenza, o l’acquiescenza alle emozioni collettive dominanti, facessero una sostanziale, e fatale, differenza? Pochi. 1422040016749Memoria_quattroNon eravamo pronti allora, e rischiamo di non esserlo oggi. Se siamo scivolati nella negligenza o crediamo di essere più intelligenti o fortunati dei nostri padri e nonni, ripensiamoci. Idealmente, salgo su quel treno guardando e ascoltando attraverso gli occhi e il cuore di quei ragazzi, ci salgo con quanto ho compreso del Dhamma, della pratica, del mio umile sforzo quotidiano, vedo cosa ne resta, cosa regge. E quel che perde senso, quello che non può stare su quel treno, lo lascio a terra.

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