Crisi climatica: meditare e agire

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rettosforzoCrisi climatica: un seminario esperienziale fra psicologia e Dharma

Il seminario si è tenuto sabato 16 marzo  INFO

In questo incontro abbiamo iniziato a esplorare i modi in cui reagiamo alla crisi climatica ed ecologica e cosa possiamo fare per accogliere la sfida e favorire i cambiamenti necessari, dentro di noi e nella società. Coniugando la psicologia con l’insegnamento del Buddha.

Scarica gli appunti del seminario qui

Partecipa alle prossime iniziative sul tema (NOTA IL CAMBIO DATA! più info e iscrizioni a giugno – attendi nuovo post )


21-23 giugno – Crisi climatica: meditare e agire (ritiro online)

Il primo di una possibile serie di ritiri e laboratori per porre disagi, dilemmi, speranze e risorse nel crogiolo del BuddhaDharma – una visione trasformativa che ricompone la dicotomia fra esterno e interno e invita ciascuno di noi a sviluppare il potenziale di resilienza e libertà insito nella mente.

Spesso la meditazione viene vissuta come una pausa (non sempre facile o gradevole!) fra gli alti e bassi di una vita ordinaria fatta di successi e fallimenti, guadagni e perdite, eventi graditi e sgraditi. O come un modo per alleviare il peso di preoccupazioni e afflizioni che imputiamo agli eventi, ai comportamenti degli altri, al sistema sociale o a problematiche personali con cui tutt’al più impariamo a convivere.  O come un momento per ascoltarsi e centrarsi prima di intraprendere qualcosa.

Però, di fronte a eventi catastrofici e alla instabilità sociale che si prevede in aumento, di fronte ai cambiamenti epocali che ci attendono, volontari o forzati, la meditazione così intesa può aiutare ben poco. E non ha impatto sul mondo esterno perché, di fatto, accetta le regole, i presupposti e i valori su cui si fondano le ingiustizie e le sofferenze del mondo.  Come altro possiamo intendere la meditazione? Qual è la proposta del Buddha?

Il primo passo è vedere in pratica, non in teoria, come costruiamo il mondo della nostra esperienza attraverso i concetti e le emozioni e opinioni a cui crediamo e ci aggrappiamo, un mondo soggettivo che però consideriamo reale, oggettivo e separato da noi.  Secondo il buddhismo, azioni, parole e idee che scaturiscono da una visione parziale e autoreferenziale o da tensioni emotive non elaborate tendono a contribuire al problema, anche quando in buona fede si propongono di risolverlo

Desiderio di piacere sensoriale … ostilità o rabbia …  indolenza e torpore … irrequietezza e rimorso … dubbio o sfiducia …  Sono cinque ostacoli che sopraffanno la consapevolezza e indeboliscono il discernimento. E se uno non li abbandona non può capire cosa è bene per sé, cosa è bene per gli altri, cosa è bene per sé e per gli altri ( Aṅguttara Nikāya 5.51)

Ma allora, il buddhismo dice che per agire bene bisogna prima essere calmi, equilibrati e praticamente superumani? Che occorre avere solo emozioni positive? E cosa significa abbandonare? Devi scoprirlo di persona.

Ma per scoprirlo, devi sospendere certe domande, portare nel cuore e nel corpo quelle davvero urgenti, e non cercare risposte intellettuali. La mente deve imparare a essere disciplinata, focalizzata, stabile e lucida. Deve imparare a non fare affidamento su pensieri e sensazioni, ma sulla propria innata capacità di illuminare ciò che esperisce qui e ora in modo fresco e indipendente.

La sfida posta dalla crisi climatica ed ecologica, nella sua complessità, è forse la massima espressione dell’incertezza nella storia individuale, sociale e della specie umana. Chi pratica il Dharma e chi ha a cuore il cambiamento sociale devono darsi la mano e superare le barriere ideologiche ed emotive che ci fanno sentire al sicuro o nel giusto, ma anche divisi e inefficaci.

Questo ritiro online è dedicato a chi pratica la meditazione di consapevolezza o altre forme di meditazione buddhista  o mindfulness. A chi studia il Dharma, e a chi cerca una prospettiva radicale per fare dell’incertezza occasione di crescita, liberazione, gioia e solidarietà.

A chi vuole agire senza isolarsi, ma senza produrre o raccattare altra spazzatura (psichica e materiale) strada facendo. A chi si sente vulnerabile in un mondo ingiusto, ma vorrebbe danzare in mezzo al caos e dare una mano dove serve. A chi non sa che fare, ma è pronto a riconoscere e trasformare paura, rabbia, dolore, indifferenza, pregiudizi e illusioni dentro di sé. A chi non vuole più avere nemici.

A chi accetta la ‘mission impossible’ e si prepara al futuro che è già qui. A chi vuole dare ai propri progetti la solida base di una mente impavida, perché sorda alle sirene dell’ambizione, del paragone e dell’avidità.

Il programma inizia la sera del venerdì e termina la domenica primo pomeriggio. Alterna sessioni in gruppo su Zoom a periodi da gestire individualmente. E’ concepito in modo da accomodare e sostenere diverse esigenze e gradi di esperienza dei partecipanti. Favorisce la dimensione del classico ritiro di meditazione per chi ha già esperienza di pratica intensiva centrata sugli insegnamenti buddhisti. Per chi convive o non può sospendere tutti gli impegni, incoraggia l’esplorazione del silenzio e della semplificazione della giornata.


29 giugno ore 19:00-20:30 – primo appuntamento di

CircoloClima

uno spazio sicuro per pensare l’impensabile

CircoloClima è uno spazio informale, ospitale ed empatico dove chiunque può condividere in sicurezza le proprie emozioni, la propria storia, le proprie scelte, dubbi o progetti di fronte alla crisi climatica. L’incontro si svolge in piccolo gruppo online per un’ora o un’ora e mezza. La facilitazione aiuta i partecipanti a restare fedeli al compito e a generare uno spazio rispettoso e autentico che favorisca il pensiero e la consapevolezza del proprio sentire.

Approfondisci circolo clima     Le iscrizioni si aprono i primi di giugno

Questa iniziativa si colloca all’intersezione fra attivisimo climatico e sostegno psicologico ed è aperta a chiunque ne senta la necessità. Non è un gruppo terapeutico e non richiede una partecipazione continuativa. Se volete dare un riscontro, siete interessati a un appuntamento prima del 28 giugno e/o volete coinvolgere altre persone del vostro ambiente nella conversazione postate un commento su questa pagina (il vostro recapito email non appare pubblicamente).


Link utili per informarsi sulla crisi climatica

Rapporto di sintesi IPCC 2023

Organizzazione mondiale della sanita ++

Crisi climatica in Italia Legambiente 2023++

Clima: meditare e agire (3) (su questo blog)


Aggiornamenti

cieli_nuvole_018

Laboratorio di meditazione del lunedì (online)

dall’8 aprile  – nuovo ciclo con intensivo domenicale 12 maggio

INFO   iscrizioni chiuse

Non prevediamo di registrare le sessioni. Incoraggiamo la frequenza all’intero ciclo e l’impegno a praticare la meditazione fra un incontro e l’altro.

Chi partecipa al Laboratorio può inviare domande sulla pratica o condividere tramite l’area dei Commenti su questa pagina (basta inserire nome ed email, che non verrà mostrata pubblicamente)

Per avere un’idea dell’approccio seguito:  una meditazione guidata sulla preparazione di base (rilassare corpo e mente)


La meditazione in movimento  Meditazione in movimento in otto forme (1)


e ascolta il discorso:  Il sapore della libertà


Puoi partecipare liberamente a uno o più incontri durante l’anno, portando le tue domande o argomenti di discussione sulla pratica. Invia la richiesta UNA VOLTA SOLA. Ogni mese verifica la data in Calendario

Se partecipi o vuoi iscriverti agli eventi online leggi Piccoli accorgimenti per un’internet consapevole e attieniti ai suggerimenti elencati.

Un giorno

Matthew Paul Miller, conosciuto con il nome d’arte Matisyahu, è un cantante reggae ebreo americano. Durante il suo ultimo concerto ad Haifa ha chiesto a 3.000 musulmani ed ebrei (nessuno dei quali si era mai incontrato prima) di riunirsi e imparare la canzone “One Day”, da lui composta, in meno di un’ora. 

Non solo, ma hanno imparato a cantare e armonizzare il testo in tre lingue diverse. Il concerto che ne è scaturito, realizzato in collaborazione con Beit HaGefen, il Comune di Haifa e il Porto di Haifa, è uno spettacolo mozzafiato di unità e bellezza.

Un giorno

A volte mi sdraio sotto la luna

E ringrazio dio che respiro

Poi prego: “Non prendermi presto

perché sono qui per un motivo”

A volte annego nelle mie lacrime

Ma non mi faccio mai abbattere

Così quando la negatività mi circonda

So che un giorno tutto cambierà perché…

Per tutta la vita ho aspettato

Ho pregato

Che la gente dicesse:

Non vogliamo più combattere

Non ci saranno più guerre

E i nostri figli giocheranno

Un giorno (ripete in Arabo e Ebraico)

Un giorno tutto questo cambierà

Tratta tutti allo stesso modo

Ferma la violenza

Basta con l’odio

Un giorno saremo tutti liberi

E orgogliosi di vivere

sotto lo stesso sole

cantando un canto di libertà.


Condivido qui il testo della canzone e vi invito ad ascoltarla con me con profondo apprezzamento e gioia.

Vi invito a dedicare anche pochi minuti della seduta quotidiana a suscitare ed estendere l’energia del canto verso i popoli in conflitto e le zone di guerra, con gratitudine per i costruttori e le costruttrici di speranza e di pace in medio oriente e in tutto il mondo.

Abbracciando e superando ogni barriera e negatività dentro di noi, irradiamo protezione e pace per i più deboli e per chi è armato, pregando che siano toccati, insieme a noi, dal potere del canto. 

Non è facile, ma ogni sforzo di liberare la mente dalle pastoie per irradiarla verso il mondo con buona volontà e completa presenza è una goccia della libertà che vorremmo.

Brutte acque

video a cura di Scientist Rebellion – dal canale Telegram di Extinction Rebellion Bologna

Portiamo nel cuore le persone che in questi giorni soffrono privazioni disagi lutti e paura e sono preoccupate per la devastazione del loro territorio e per il futuro. Ci attiviamo per diminuire la sofferenza e le sue cause, dentro e fuori di noi. Chi può aiutare materialmente o moralmente le persone nei luoghi colpiti, ora è il momento. Chi, senza odio o presunzione, vuole andare al nocciolo del problema e sostenere chi suona l’allarme sulla crisi ecologica e climatica, chi sfida il potere e si organizza per spingere al cambiamento necessario, ora è il momento.

A chi ci esorta a rassegnarci ai cambiamenti “naturali” o allo strapotere di un sistema economico che uccide, ignorando ciò che possiamo fare per invertire la rotta a beneficio delle future generazioni, opponiamo conoscenza, competenza, coraggio, amore per la vita e solidarietà.

Puoi informarti, cercare un gruppo attivo nella tua città, o supportare economicamente chi, anche in questi giorni, compie azioni di disobbedienza civile non violenta e subisce repressione, denunce e biasimo dal pubblico e dalla stampa perché esprime l’angoscia e la speranza di tutti.

https://italy.scientistrebellion.com/

https://extinctionrebellion.it/

https://ultima-generazione.com/

Foto Avvenire

Il respiro è il luogo dell’unione

kwan yin

Il Lab online 2022 è concluso  Info


registrazioni dal primo e secondo ciclo vedi qui


testi

ANAPANASATI Majjhima Nikaya 18

SATIPAṬṬHĀNA SUTTA Majjhima Nikāya 10

Samādhaṅga Sutta  (AN 5:28) sui 5 fattori della concentrazione cfr audio intensivo giugno

vedi anche I quattro jhana  (Dīgha Nikāya2) 

altri materiali vai a Lab online: ānāpānasati


meditazioni guidate

1) rilassare corpo e mente

2) anapanasati  (prima quartina) 

3) anapanasati (prima-terza quartina)

per istruzioni e altre meditazioni guidate su ānāpānasati vedi

AUDIO Tossignano 2020   e AUDIO Valeggio 2021 


Così com’è (online)

Ritiro di meditazione 23– 25 settembre 2022

Info qui

Il ritiro è concluso

Rivelare, abbracciare, elaborare, liberare

Per aprirsi al flusso dell’esperienza emotiva “così com’è” e sperimentare il potere liberante della retta presenza mentale occorre gettare luce sulle convinzioni, i giudizi e le difese radicate nel corpo che limitano o distorcono la naturale capacità di sentire e contenere ciò che proviamo di momento in momento. 

Spesso, termini associati alla meditazione come ‘accettare’, ‘calmare’, ‘contemplare’ o ‘non sé’ vengono fraintesi, e la meditazione finisce per rafforzare e convalidare forme di dissociazione o distanziamento, repressione o diniego che non favoriscono la maturazione psicologica o perpetuano emozioni dolorose e comportamenti non salutari. 

Il passo cruciale è riconoscere la fondamentale distinzione fra il videogioco del pensiero discorsivo in cui la naturale sensibilità e responsività del citta viene reificata (l’emozione è una ‘cosa’ che succede ‘a me’ e che ‘io’ devo gestire, accettare, ecc.) e la presenza mentale, che è un gesto di connessione piena e silenziosa al tessuto cangiante dell’esperienza cosciente, sempre nuovo. 

La presenza mentale, pur essendo ricettiva, non è mai statica o passiva, ma è associata a un vivido interesse e a un’intelligenza organica e inclusiva, radicata somaticamente, che assapora la qualità etica delle condizioni presenti e risponde appropriatamente, favorendo trasformazione, guarigione e nuovi equilibri. 

La “fine della sofferenza” non è un ideale o un programma da perseguire, né il tentativo di proteggersi dalle luci e ombre del comune sentire umano; si scopre quando la mente non afferra e non teme ciò di cui fa esperienza.

Con un corpo e una mente rilassati, e un’attenzione più unita e non offuscata o frammentata dal monologo interno,  è possibile incontrare le correnti più sottili delle impressioni e attitudini mentali, i suoi desideri e i suoi timori, al di là delle emozioni palesi e delle sensazioni più intense.


AUDIO

23 settembre – Così com’è

Se siete disposti a imparare dalla sofferenza che incontrate nella vita, scoprirete l’imperturbabilità della vostra mente. (Achaan Sumedho,  Consapevolezza intuitiva)

Respirar cantando …

MARGHERITE (3)

Come dono d’estate e augurio di buone vacanze (o buon lavoro per chi è impegnata/o) condivido un piccolo canto – i versi sono tratti dal Karaṇīya Mettā Sutta Sutta Nipāta 1.8

la melodia e lo stile sono miei, spero che vi piaccia … e che qualcuno lo voglia imparare, in vista di una prossima performance corale al ritiro!

Mettasuttachant

Sukhino vā khemino hontu sabbe sattā bhavantu sukhitattā
Ye keci pāṇa bhūtatthi tasā vā thāvarā vā anavasesā
Dīghā vā ye mahantā vā majjhamā rassakāṇukathūlā
Diṭṭhā vā yeva addiṭṭhā ye ca dūre vasanti avidūre
Bhūtā vā sambhavesī vā sabbe sattā bhavantu sukhitattā

Felici e al sicuro, che tutti gli esseri stiano bene!

che ogni creatura comunque essa sia debole o forte

alta o grande, media, bassa, minuta o grossa

visibile o invisibile vicina o lontana

nata o in procinto di nascere, che tutti gli esseri stiano bene!

qui testo del Metta Sutta in italiano

Come molti di voi sapranno, alla recitazione e al canto di questo discorso del Buddha sono attribuiti valori di protezione e benedizione (provare per credere!) Diversi anni fa per esempio avevo l’abitudine di recitarlo guidando e una volta uscii indenne da un pericoloso testacoda su strada ghiacciata – attribuitelo al caso se volete!  

Ma il vero potere è nello stato mentale della benevolenza, focalizzato attraverso l’energia del respiro e della voce che fanno del corpo uno strumento espressivo che comunica con l’ambiente circostante. Respirar cantando è un modo per lavorare dolcemente sulla postura, sull’incontrare e rilasciare blocchi somatici e tensioni emotive, accantonare il chiacchiericcio mentale e l’immagine di sé (“sono stonato, non ricordo le parole”, ecc.) e donarsi completamente al ritmo, al senso dell’offerta, al ricordo delle sillabe e del significato, all’esperienza tattile e alla risonanza gioiosa in cui pian piano il respiro si amplia e si modula per permettere il fluire del suono.

Per chi pratica la presenza mentale, e soprattutto per chi predilige la consapevolezza del respiro, il canto/recitazione può essere un’eccellente pratica preliminare per stabilire la presenza mentale, allineare corpo, voce e mente e innalzare l’umore. Soprattutto, è divertente!  Tutte le tradizioni buddhiste offrono un’ampia gamma di bei canti e mantra che si possono integrare nella pratica. 

Alcuni esempi di semplici testi in pali e relativi audio si trovano su questo blog (omaggio al buddha rifugi e precetti  brahmavihara (per i testi VEDI QUIdieci parami, metta, 16 passi anapanasati – in appendice). Per orientarvi con il pali e lo stile di recitazione theravada guardate qui (esistono diversi stili, questo è piuttosto austero ma facile) ; e nulla toglie che possiate creare la vostra melodia o il vostro stile, o memorizzare piccoli brani e frasi da recitare durante il giorno per rallegrare il cuore o aiutare la presenza mentale!

Quando l’umore è basso e la mente ingombra, quando c’è torpore o l’idea di sedersi in meditazione sembra remota o difficile, il canto o la recitazione massaggiano il corpo e l’intenzione e li portano dolcemente nel presente e fuori dalle ossessioni. Quando c’è gioia o la mente è aperta alla gratitudine, il canto o la recitazione è un mezzo per stabilizzare e irradiare l’energia positiva invece di disperderla in pensieri distraenti o chiuderla dentro.  E’ una forma di preghiera disponibile anche ai non credenti. 

Si può cominciare anche solo inspirando profondamente e rilasciando sull’espirazione il suono della vocale A. Rilassando tutto il corpo, senza forzare, l’attenzione segue le sensazioni tattili e il movimento interno e ascolta il suono e la pausa di silenzio prima del nuovo inspiro. Gradualmente, il volume e la durata del suono possono aumentare spontaneamente con l’alleggerirsi delle tensioni. Si può ripetere con le altre vocali, sempre ascoltando con presenza mentale le sensazioni interne e la vibrazione del suono.

Anche il semplice ascolto di un canto o recitazione meditativa è di beneficio e dispone alla calma e alla fiducia. Questo video contiene un bell’esempio di canto e danza integrati in una pratica di consapevolezza nella tradizione tibetana dzogchen.

Déjà vu

Nessuna guerra può essere vinta. E’ una bugia a cui non crediamo più!  – Sting (1985)

Perché non possiamo semplicemente vivere senza che la gente muoia sotto le bombe? Perché diamo più peso a interessi economici e giochi di potenza, che all’immenso dolore delle persone? Perché cadiamo tutti in questa logica guerresca? Non lo so, e cerco come tutti risposte, ma il clima di belligeranza che percepisco attorno a me, in cui vedere sofferenze ci spinge a sostenere la guerra, e chiamiamo «pace» l’inviare armi, mi preoccupa profondamente.  (Carlo Rovelli)

Leggi l’articolo di C. Rovelli su Corriere.it

È la paura degli altri la peggiore consigliera … È la paura la radice dell’aggressività.

E’ sempre il momento di coltivare benevolenza e compassione, equanimità e apprezzamento; poiché tutti soffriamo e in misura piccola o grande infliggiamo sofferenza agli altri, per ignoranza. E tutti sappiamo agire e pensare con intelligenza e buon cuore, in piccola o grande misura.

Per farlo, non occorre essere speciali, ma risolversi ad abbandonare anche per pochi attimi (più volte al giorno) le proprie opinioni ed emozioni ristrette, i pensieri inutili basati sulla paura, sull’abitudine e sull’auto-importanza, ed estendere a tutti e ovunque un augurio di bene con i pensieri, le parole o i gesti: che tutti possano scoprire le vere cause della pace, della sicurezza e del conforto, dentro e fuori di sé.

Un metodo di meditazione o di preghiera serve a sgombrare il campo e permettere al cuore di esprimere il proprio sincero desiderio e irradiare la propria forza. Usate ciò che aiuta: senza pregiudizi, presunzione, tecnicismi o sfiducia.

Cittadini per il clima

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La COP26  che si è conclusa a Glasgow nel novembre scorso è solo l’ultimo dei numerosi vertici internazionali susseguitisi negli anni senza risultati concreti: dichiarazioni non vincolanti, pochi e insufficienti impegni, nulla che corrisponda alla gravità dell’emergenza ecologica e climatica  Clima: meditare e agire(3)

Gli scienziati del IPCC (commissione dell’ONU sul cambiamento climatico) sono chiari e concordi sulla diagnosi, sull’urgenza di agire ora per mitigare e gestire l’impatto del cambiamento climatico, e sulle misure da implementare

Leggi il comunicato stampa IPCC 2022

Leggi Messaggi chiave sulla mitigazione del cambiamento climatico

Ma, ancora una volta, i governi parlano e non decidono. E come potrebbero, quando le misure utili a contenere l’innalzamento della temperatura sotto 1,5 gradi (obiettivo già definito nel 2015 dagli accordi di Parigi) minano gli interessi dei colossi dell’energia e della finanza e, soprattutto, sarebbero divisive e impopolari poiché chiamano in causa lo stile di vita e di produzione delle società industrializzate a cui ben pochi immaginano di poter rinunciare?

Il cambiamento necessario non può essere atteso o imposto dall’alto, ma deve provenire dai cittadini stessi, da una consapevolezza sempre più estesa di fasce della popolazione che si attivano all’interno delle proprie comunità, delle organizzazioni dei lavoratori, del mondo dell’impresa, dell’educazione, della ricerca scientifica, dell’informazione, eccetera. 

A complemento e supporto di questa direzione programmatica va la Proposta di Legge di iniziativa popolare promossa dal comitato Politici per Caso: l’istituzione di un’Assemblea nazionale di Cittadini/e, sorteggiati in base a specifici criteri e supportati da esperti, che abbia al centro la crisi ecoclimatica e le misure da adottare per contrastarla. Le informazioni di base su questo strumento, già adottato con successo in altri paesi su questioni di rilevante impatto sociopolitico sono riassunte in un video sul sito dei promotori

Ma perché le Assemblee di Cittadini dovrebbero essere efficienti o utili nel proporre e deliberare in materie di enorme portata come quella del clima e della distruzione della biodiversità? GUARDA IL VIDEO

Se sei in sintonia con questi obiettivi e vuoi dare un contributo

Firma per sostenere la proposta di legge popolare Cittadini per il Clima