Quando un discepolo dei nobili discerne ciò che è salutare e la radice di ciò che è salutare, discerne ciò che non è salutare e la radice di ciò che non è salutare, in quella misura è qualcuno che ha una retta visione, che ha corretto il proprio punto di vista, che ha una fondata fiducia nel Dhamma e ha avuto accesso al vero Dhamma (Sammādiṭṭhisutta, Majjhima Nikāya 9)
Il Lab online è concluso. Il materiale audio, gli appunti, i testi e la discussione nell’area dei Commenti restano a disposizione su questa pagina come riferimento per chi vuole continuare a praticare secondo questo approccio. su specifiche contemplazioni satipatthana e aspetti correlati della pratica vedi altri post nella categoria PERCORSI TEMATICI
3. fare pace con l’esperienza del presente- quali atteggiamenti aiutano la presenza mentale?
Le 3 rette motivazioni/intenzioni: lasciar andare/rinuncia (la non avidità può manifestarsi come generosità, apprezzamento, gratitudine, appagamento ecc.) benevolenza/amicizia/gentilezza; compassione/non violenza/dolcezza
vedi anche Gunaratana, La felicità in otto passi, Astrolabio 2004 – cap. 2, p. 55 Il Pensiero appropriato
Fermarsi e sentire – inserire piccole pause consapevoli durante le attività della giornata (nell’orario di lavoro, prima di addormentarsi, quando sentiamo urgenza, paura, dovere o desiderio nella mente che spinge ad agire .. ecc. )
4. consapevolezza della risonanza affettiva (vedanā)
Introduzione e breve meditazione guidata consapevolezza della sensazione
5. Sulla gioia e felicità “non mondane”
Come introduzione, si può ascoltare questo video (anche solo i primi 16 min circa) e riferirsi alla Scheda del Seminario
Spunti di pratica:
Integrare nella seduta di meditazione quotidiana la consapevolezza della ‘sensazione piacevole non mondana’ associata alla presenza mentale e alla purezza delle intenzioni della mente (vedi 3 rette motivazioni/intenzioni). Questa particolare forma di risonanza affettiva non dipende dallo stimolo sensoriale o dal contenuto della coscienza ma è associata al lasciar andare e al non afferrare e da ultimo alla saggezza. E’ un oggetto di consapevolezza nella meditazione satipatthana e va sperimentata direttamente riconoscendone chiaramente le cause. E’ il piacere del momento presente senza avidità e avversione.
Nella seduta e nella consapevolezza delle attività fisiche durante la giornata (nelle 4 posture): Mettere a fuoco la sensazione piacevole mondana osservando il suo sorgere, cambiare e svanire (è necessario prima stabilizzare la mente nel corpo o nel respiro altrimenti se l’attenzione divaga o la presenza mentale è debole non è possibile cogliere la sottile natura di vedana.
Contemplare con presenza mentale significa notarne il sorgere(non è sempre stata lì, ci sono cause) il permanere (occorre sentirla e osservarla silenziosamente nella sua durata, senza aggiungere commenti o reazioni) e soprattutto il CESSARE (come cambia, quando dura?) quello che in genere non notiamo perché nel frattempo la mente salta a qualcos’altro e non vediamo la dipendenza di quel piacere o dolore da fattori esterni o dai desideri e avversioni della mente.
La sensazione piacevole o spiacevole di tipo mondano emerge dal contatto alle 6 porte sensoriali (deriva da percezioni interne, contatti con forme ecc. gradite o sgradite, dal venir meno di uno stimolo sgradevole o dal venir meno di uno stimolo gradevole)
La sensazione neutra in meditazione (come cambia quando diamo piena attenzione silenziosae sostenuta a uno stato mentale o fisico né piacevole, né spiacevole)
6 Contemplare i cinque impedimenti
Vedi la sezione del SS sul quarto satipatṭhāna (contemplazione dei dhammā)
Alcune similitudini dai sutta sui cinque impedimenti SCARICA PDF
Primo passo: riconoscere la presenza o l’assenza degli impedimenti (discernere fra attività mentali salutari e non salutari)
Meditazione guidata: contemplare i cinque impedimenti (la presenza mentale è già stabilita sul corpo e sensazioni)
Abbandonare i cinque impedimenti
Secondo passo: osservare e comprendere la condizionalità
I cinque impedimenti come fenomeni condizionati
7. Energia o retto sforzo
Viriya pdf include la definizione di ‘retto sforzo’ e il brano del Satipatthana Sutta sulla contemplazione dei 7 fattori del risveglio
Spunti di pratica: nella seduta o consapevolezza in attività, sottolineare l’aspetto del retto sforzo connesso al ‘suscitare e nutrire’: il primo scopo della meditazione è applicarsi per far sorgere le qualità salutari della mente (7 fattori del risveglio ) …
cominciando con la presenza mentale – riconoscere quando è presente (per sostenerla e rafforzarla) e quando viene persa (per ristabilirla).
Il fattore energia nella meditazione è collegato alla comprensione di ciò che è salutare (chiarezza o esame) e al desiderio di applicarsi.
Osservare in che modo questi primi 3 fattori si sostengono a vicenda, in qualunque contemplazione satipatthana.
vivekanissita pdf Il fine della pratica si sperimenta qui e ora
Affamare gli impedimenti (continua dall’audio: I 5 impedimenti come fenomeni condizionati)
Per ‘mente’ si intende ciò che conosce il corpo, le sensazioni, gli impedimenti ecc.
Delle diverse qualità elencate, integrare nella meditazione quotidiana le prime 3 coppie: mente con o senza avidità; con o senza avversione; con o senza illusione
Contemplare la mente: mente senza avversione e brama (introduzione)
Riconoscere la qualità di una mente dotata di presenza mentale e chiaro conoscere e il piacere che vi si associa: quello è il punto di partenza per la contemplazione della mente come processo impermanente
Nella seduta: occorre aver stabilito la presenza mentale rispetto al corpo e alle sensazioni (di origine fisica o mentale) e aver considerato la presenza o assenza degli impedimenti, abbandonando o allentando l’identificazione con i pensieri distraenti e i concetti sul mondo ‘esterno’
La coppia mente grande/mente ristretta può essere esperita e contemplata con riferimento allo sviluppo meditativo dei brahmavihara (benevolenza, compassione, gioia apprezzante, equanimità)
Meditazione guidata: benevolenza o amichevole gentilezza (pratica preliminare)
Meditazione guidata: brahmavihara – compassione
Le istruzioni del secondo audio presuppongono la familiarità con la pratica riassunta nelle meditazioni guidate: consapevolezza del corpo (preliminari e postura + parti anatomiche), contemplare i 5 impedimenti, e abbandonare gli impedimenti –
sull’insegnamento relativo a come coltivare la mente ‘grande’ o ‘illimitata’ vedi La tromba di conchiglia
“Immagina una bolla d’acqua che si forma e dissolve sull’acqua … quale sostanza potrebbe esservi in una sensazione?” (Saṃyutta Nikāya 22.95)
Questo post presenta una selezione di audio tratti dal Laboratorio di studio e pratica del Dhamma tenutosi a Venezia Mestre ottobre-dicembre 2018 e da altre occasioni di pratica. Le letture, i commenti e gli spunti di pratica del Laboratorio sono stati conservati su questa pagina per integrare l’ascolto con lo studio e la pratica relativi alla consapevolezza della sensazione (tonalità o risonanza affettiva del contatto) secondo le istruzioni satipaṭṭhāna.
Questo post presenta una selezione di audio tratti dal Laboratorio di studio e pratica del Dhamma tenutosi a Venezia Mestre dal 9 ottobre al 27 novembre 2017: Sammā vāyāma – Il retto sforzo nell’ottuplice sentiero. Le Letture e gli Appunti con le definizioni tratte dai sutta e gli spunti di pratica sono stati conservati su questa pagina come indispensabile complemento all’ascolto. Le registrazioni integrali degli incontri del Laboratorio sono disponibili alla pagina Audio
Letture
H. Gunaratana, La felicità in otto passi, Astrolabio, Roma 2004 – cap. 6 “Lo sforzo appropriato”; “Fattori dell’illuminazione” (vedi indice analitico)
Una selezione delle registrazioni dal ritiroI quattro elementi: internamente, esternamente – maggio 2021 con le meditazioni guidate e le istruzioni per la pratica è disponibile alla pagina AUDIO
Meditazioni, letture e riflessioni sulla qualità della benevolenza (mettā) nell’ottuplice sentiero. Guidati dal “Discorso sulla benevolenza” (Sutta Nipata 1.8) esploreremo il ruolo della mettā nella meditazione e le sue espressioni etiche e sociali INFO E PROGRAMMA
Il ritiro online è concluso. Su questa pagina i materiali di studio e pratica
Il Laboratorio di studio e pratica del Dhamma gennaio-maggio 2021 è concluso.
Qui trovate i materiali su cui abbiamo lavorato nel primo e secondo ciclo: insieme alle meditazioni guidate e alle letture suggerite per la preparazione restano a disposizione come un possibile percorso integrato e graduale per chi vuole esplorare o continuare a esplorare questa pratica nel contesto degli insegnamenti del buddhismo antico su come coltivare la mente-cuore verso il risveglio.
Preparazione al primo ciclo: E’ opportuno familiarizzarsi con il testo di base (MN 118) e applicare nella seduta quotidiana per un certo periodo di tempo le istruzioni dal ritiro Anapanasati Tossignano agosto 2020 (in particolare quelle relative alla postura, ai passi preliminari e alle prime due ‘quartine’ di ānāpānasati (AUDIO 2, 5, 6, 8, 12).
Primo ciclo: “il respiro è il luogo dell’unione”
Felice sobrietà (Tossignano 2019)
Testi e appunti
Kāyagatāsati Sutta MN 119 trad. Sujato (Nota: per la prima quartina di AS fate riferimento alla traduzione italiana di MN 118 scaricabile da questa pagina. La trad. di Sujato reca respiro ‘pesante’ e ‘leggero’ , invece di ‘lungo’ e ‘breve’ , ma è una sua interpretazione che non trova, che io sappia, conferma in altre traduzioni del testo pali e del suo parallelo cinese (MA 81). Cfr trad. di Bhikkhu Nanamoli e Bhikkhu Bodhi in The Middle Length Discourses of the Buddha, Wisdom.
Secondo ciclo: “il respiro è il luogo dell’abbandono”
Preparazione: Il focus è l’esplorazione della quarta quartina di istruzioni sulla consapevolezza inspirando ed espirando. Il riferimento principale è il testo di base MN 118 in particolare la sezione dedicata alla quarta quartina e ai 7 fattori del risveglio. Le meditazioni proposte nel secondo ciclo presuppongono che i partecipanti abbiano lavorato e continuino a lavorare nella seduta quotidiana con le istruzioni preliminari e le prime tre quartine (vedi meditazioni guidate Anapanasati Tossignano agosto 2020 AUDIO 2, 5, 6, 8, 12, 14) altri suggerimenti per la meditazione https://letiziabaglioni.com/2021/01/08/lab-online-anapanasati/#comment-2459
La sezione sui fattori del risveglio del SATIPAṬṬHĀNA SUTTA Majjhima Nikāya 10 : contemplazione dei dhamma (cfr. la sezione sulla contemplazione dei cinque impedimenti: vale lo stesso principio cioè esplorare direttamente la condizionalità attraverso i gesti dell’alimentare (i fattori salutari) e l’affamare (i fattori non salutari).
Ci sono cinque facoltà che, sostenute e coltivate, si fondono nel senza-morte, tendono al senza-morte, terminano nel senza-morte. … Sono le facoltà della fede, dell’energia, della presenza mentale, della concentrazione e del discernimento . Saṃyutta Nikāya 48.57
La disfatta di Mara – Butkara I-II sec. d.C. – MAO Torino
In questo post raccolgo alcuni materiali audio tratti dal Laboratorio Mestre 2017-18, un ciclo di incontri di studio e pratica del Dhamma dedicato alle 10 virtù o ‘perfezioni’ (pāramī): Generosità — Dāna; Moralità — Sīla; Rinuncia — Nekkhamma; Discernimento o Saggezza – Paññā; Energia —Viriya; Pazienza — Khanti; Onestà — Sacca; Determinazione o Risoluzione — Adhiṭṭhāna; Benevolenza — Mettā; Equanimità — Upekkhā.
Pur essendo un insegnamento più tardo, collegato ai racconti edificanti sulle vite precedenti di Gotama (Jātaka), il valore attribuito a queste qualità nel sostenere il cammino contemplativo e generare effetti positivi per se stessi e per gli altri è già implicito negli strati più antichi dei testi canonici buddhisti. Tradizionalmente, la forza interiore e la fiducia sviluppate nel corso di innumerevoli esistenze attraverso scelte e comportamenti che trascendono la logica egocentrica e le abitudini centrate su avidità, avversione e illusione permisero al futuro Buddha di intraprendere con successo il cammino del risveglio e vincere le forze di Māra nell’ultimo confronto alla vigilia della sua liberazione.
Le riflessioni offerte nel corso del laboratorio, rivolto prevalentemente a persone che praticano la meditazione nell’ambito dell’ottuplice sentiero, erano intese come spunti per utilizzare lo schema delle 10 pāramī come un modello integrato per orientare la mente e le intenzioni nel vivo delle attività, delle scelte e dei rapporti quotidiani, come pure nella pratica meditativa: ogni situazione e ogni avversità diventano occasione per sviluppare il potenziale positivo del cuore e indebolire le tendenze reattive non salutari.
Troverete che sottolineo la sinergia fra le pāramī e che le tratto prevalentemente a coppie, e che alla perfezione della ‘saggezza’ o discernimento riservo un posto speciale nella comprensione di ciascuna e dell’intero processo, invece che una trattazione a parte. A volte presento idee che potrebbero non coincidere con l’insegnamento del buddhismo theravada (perché rispecchiano la prospettiva dei sutta o discorsi antichi, o perché nascono da miei interessi od osservazioni personali). Spero che le mie imprecisioni confusioni o divagazioni vi incoraggino a cercare chiarimento e certezza nella vostra diretta esperienza.
Lo scopo di questo post è incoraggiare la riflessione e la pratica personale delle virtù come fonte di fiducia interiore, base indispensabile per lo sviluppo della meditazione e della saggezza negli insegnamenti buddhisti. Dopo l’ascolto, proponetevi di applicare creativamente e per un certo periodo di tempo una o più di queste potenti intenzioni/motivazioni (quel poco o tanto che capite, che vi sembra sensato o possibile) nelle vostre giornate e in circostanze concrete, dandovi il tempo di osservare e apprendere come e dove migliora la vostra vita e quella degli altri intorno a voi. Qui sotto trovate anche il pdf e l’audio del canto tradizionale, per chi volesse cimentarsi rallegrando e concentrando la mente mentre memorizza l’elenco delle dieci pāramī.
Per chi è relativamente nuovo agli insegnamenti del buddhismo antico e cerca un punto di partenza, un utile complemento a questo post è il seminario online Le fonti della gioia (vedi la Scheda del seminario). Le riflessioni presentate sono organizzate secondo la logica dell'”esposizione graduale” del Buddha, e mettono in particolare risalto almeno tre delle qualità menzionate nell’elenco delle pāramī: generosità, moralità, rinuncia. Questo è lo stile di insegnamento che il Buddha applicava talvolta allo scopo di preparare gli ascoltatori al ‘salto’ o spostamento di prospettiva delle quattro nobili verità (la sofferenza, la sua origine, la cessazione e il sentiero, il quale include la corretta pratica della meditazione in termini di presenza mentale, quiete e investigazione).